L’agricoltura svolge un ruolo cruciale per la popolazione mondiale. È vitale per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla nazionalità, genere, etnia, religione. Nonostante le persone dipendano largamente dall’agricoltura per sopravvivere, dimenticano che per fornire una produzione vegetale e animale sufficiente sia necessario assicurarci che i nostri metodi di agricoltura siano sostenibili e ci permettano di coltivare nel futuro a lungo termine. Allo stesso modo, le persone devono comprendere l’importanza dell’adattamento ai cambiamenti climatici al fine di mantenere la qualità e la quantità delle produzioni.
Le carenze prolungate nell’approvvigionamento idrico causate dal numero crescente di periodi di siccità che
i paesi europei stanno sperimentando rappresenta un dato di fatto. La siccità è una caratteristica ricorrente del clima europeo che colpisce ogni anno frazioni considerevoli della popolazione continentale. La frequenza e la severità delle siccità meteorologiche ed idrologiche sono aumentate nella maggior parte dell’Europa. Diversi indici di siccità concordano sul fatto che l’aumento sia maggiore nell’Europa meridionale. Gli studi disponibili prevedono un ulteriore aumento nel corso del ventunesimo secolo della frequenza, della durata e della severità delle siccità meteorologiche e idrologiche per la maggior parte dell’Europa, ad eccezione di parti dell’Europa centro-orientale e nord-orientale. Il maggiore aumento delle condizioni di siccità è previsto per l’Europa meridionale, dove aumenterà la competizione per l’acqua da parte di consumatori di diversi settori, come l’agricoltura, l’industria, il turismo e l’uso domestico.
Nonostante la consapevolezza dell’intensificarsi dei fenomeni di siccità e dei conseguenti problemi socioeconomici, le misure adottate rimangono di natura reattiva e non preventiva, come spiega il WWF. Inoltre, la siccità è spesso aggravata dall’eccessivo sfruttamento dei terreni agricoli e da una non ottimale gestione dell’acqua da parte di aziende agricole sempre più grandi. La quota principale dell’utilizzo annuo di acqua riguarda l’agricoltura, con un totale del 40%. Secondo Eurostat, circa il 40% dei terreni in Europa è utilizzato per scopi agricoli.
Questo rapporto di sintesi è basato sul confronto dello stato dell’arte delle attuali strategie di adattamento
e dei sistemi di gestione della risorsa idrica attuate nei paesi partner – ovvero Belgio, Repubblica Ceca, Cipro, Germania, Italia e Spagna. Inoltre, il rapporto analizza gli attuali quadri legislativi nei paesi sopra citati per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica in agricoltura, nonché programmi e iniziative statali.
Le principali fonti informative per questo rapporto sono state ricerche documentali e interviste con esperti in materia di gestione della risorsa idrica, agricoltura, siccità, iniziative istituzionali per l’ambiente, ecc.
La siccità è sempre stata un argomento di interesse e il suo monitoraggio è stato effettuato con varie metodologie, negli ultimi secoli sulla base di dati scientifici, campionamenti di alberi e altri metodi.
In Europa, la siccità non colpisce solo le zone semiaride come la regione mediterranea. Eventi prolungati di siccità hanno ripetutamente colpito anche l’Europa occidentale e centrale, le isole britanniche, la Scandinavia e l’Europa orientale.
Periodi di siccità in Belgio
1921, 1949, 1976, 1953 e 1956
Periodi di siccità in Germania
1959, 1976, 2003, 2018
Periodi di siccità a Cipro
1990 – 1991, 1996 – 2000, 2006 – 2009,
2012 – 2016
Periodi di siccità in Italia
1942 – 1950, 1988 – 1992, 1997 – 2001,
2003, 2007, 2012, 2017
Periodi di siccità in Repubblica Ceca:
1904, 1911, 1917, 1921, 1947, 1953 (1954),
1959, 1992, 2000, 2003, 2007
Periodi di siccità in Spagna
1909 – 1914, 1938 – 1939, 1941 – 1945,
1963 – 1964, 1979 – 1984, 1990 – 1995,
2005 – 2009, 2012 e 2017
Gli effetti del cambiamento climatico hanno un forte impatto sull’agricoltura. L’aumento delle temperature, la diminuzione delle precipitazioni e la loro maggiore irregolarità, l’aumento dell’evapotraspirazione, l’allungamento dei periodi secchi (estati più lunghe), la temporanea diminuzione delle riserve idriche disponibili, la proliferazione di nuovi parassiti e altri fenomeni strettamente legati al cambiamento climatico, avranno effetti negativi sull’agricoltura e sull’allevamento nei prossimi anni.
A causa di diversi fattori, l’acqua nel terreno diventerà sempre meno meno accessibile per molte colture durante la stagione di crescita, come per esempio una asincrona distribuzione spazio-temporale delle precipitazioni, rispetto alle esigenze idriche e all’aumento dell’evapotraspirazione.
Lo sviluppo di precipitazioni estreme, ad esempio forti temporali e grandine, sono un problema rilevante che colpisce direttamente l’agricoltura (tali dati possono essere ricavati dai dati delle compagnie di assicurazione che pagano il risarcimento dei danni causati dalla grandine).
La stagione di crescita, la sua lunghezza e l’inizio cambiano. Malattie invasive e parassiti si spostano ad altitudini più elevate e si riproducono per un numero maggiore di generazioni. Negli ultimi anni ci sono stati periodi in cui anche colture tradizionalmente meno colpite dalla siccità, come i cereali, hanno dovuto far fronte a carenze idriche, allargando il problema che era tipicamente legato a colture con uso di acqua intensivo come la frutticoltura.
La siccità ha storicamente causato carestie e migrazioni ed è stata causa di gravi crisi economiche, sociali e politiche. In effetti, gli impatti della siccità sono considerati maggiori di quelli di qualsiasi altro disastro naturale. Colpiscono principalmente i settori dell’agricoltura, della silvicoltura, dei trasporti, del turismo e dell’energia
e determinano molteplici impatti sociali.
Wilhite, (ed.), 2005 elenca i seguenti quattro tipi di siccità e le loro conseguenze:
Deviazione negativa delle precipitazioni rispetto alla media durante un certo periodo di tempo. L’aria secca, associata a una diminuzione dell’umidità, insieme a una temperatura dell’aria più elevata ha un effetto negativo sull’uomo, sulla fauna e sulla flora:
Siccità del suolo, carenza idrica per le colture:
Riduzione significativa dei livelli dei corsi d’acqua e delle acque sotterranee:
Effetti della siccità sulla qualità della vita:
Deviazione negativa delle precipitazioni rispetto alla media durante un certo periodo di tempo. L’aria secca, associata a una diminuzione dell’umidità, insieme a una temperatura dell’aria più elevata ha un effetto negativo sull’uomo, sulla fauna e sulla flora:
Siccità del suolo, carenza idrica per le colture:
Riduzione significativa dei livelli dei corsi d’acqua e delle acque sotterranee:
Effetti della siccità sulla qualità della vita:
I problemi causati dalla siccità e dai cambiamenti climatici, in generale, sono legati allo stato delle colture agricole e alla crescente necessità di irrigazione supplementare. Ci sono molti aspetti diversi da tenere in considerazione, in particolare le fonti di acqua usate per l’irrigazione e i metodi di irrigazione a seconda della loro adeguatezza ed efficienza.
Spesso le colture intermedie non vengono incluse nella rotazione colturale per paura che la siccità possa causare un successivo fallimento delle colture principali. Il problema è, ovviamente, la mancanza di acqua per il bestiame o le colture quando la pioggia non arriva nel momento in cui è più necessaria.
L’impatto della siccità in agricoltura non è circoscritto solo alle coltivazioni, ma anche ad altri settori come l’allevamento. Infatti, negli ultimi anni, c’è stata una grande carenza di mangimi (foraggi), che ha causato un cospicuo innalzamento dei costi di questi ultimi, e si sono prodotte situazioni di criticità per l’abbeveramento degli animali.
Il cambiamento climatico è attualmente in corso e, certamente, c’è un impatto sull’agricoltura e sui sistemi rurali esistenti. Poiché l’agricoltura si basa su suolo, acqua ed energia solare (o temperatura), i cambiamenti di questi fattori influiscono sugli agricoltori. Tutti e tre i fattori stanno cambiando non solo negli andamenti medi, ma sono anche sempre più variabili con differenze regionali ancora maggiori rispetto a prima.
Si possono citare i seguenti impatti aggiuntivi:
La situazione degli osservatori nei paesi partner è riportata di seguito:
In Belgio, a causa della moltitudine di livelli governativi, non esiste una singola istituzione responsabile della siccità a livello nazionale, ma questa responsabilità ricade sulle spalle delle numerose province, regioni e comuni del paese. Pertanto, ci sono molti osservatori pubblici e privati che studiano la siccità, tra cui la Commissione Fiamminga sulla siccità, il Comitato di coordinamento per la politica idrica integrata (CIW) e l’Agenzia fiamminga per l’ambiente (VMM). CIW è responsabile del coordinamento della politica idrica integrata a livello della regione fiamminga.
A Cipro ci sono due dipartimenti che osservano la situazione della siccità: il Dipartimento per lo sviluppo idrico (WDD) e il Dipartimento di meteorologia. Il WDD non monitora né studia la situazione relativa alla siccità, cioè non è un osservatorio, ma si occupa della gestione degli effetti della siccità. In altre parole, è chiamato ad affrontare gli esiti dei fenomeni di siccità, in termini di gestione e distribuzione delle risorse idriche disponibili. Questa attività viene svolta utilizzando il Piano di Gestione della Siccità e sulla base di altre informazioni che riguardano la gestione della risorsa idrica.
In Repubblica Ceca si trova l’Istituto idrometeorologico ceco, che misura le temperature dell’aria, le precipitazioni, l’evaporazione e altri parametri meteorologici nella sua rete di stazioni meteorologiche, distribuite in tutta la Repubblica Ceca. Un altro osservatorio ceco è l’Istituto per la ricerca sul cambiamento globale – CzechGlobe, che si occupa di ricerca di base sul cambiamento climatico globale in corso.
In Germania, l’Agenzia federale per l’ambiente (Umweltbundesamt: UBA) raccoglie dati sullo stato dell’ambiente, ricercando le interrelazioni, facendo previsioni per il futuro e utilizzando queste conoscenze per consigliare il governo federale. Inoltre, UBA applica le leggi ambientali. I compiti dell’UBA sono definiti nella legge sull’istituzione di un’agenzia federale per l’ambiente. Un’altra istituzione è il Centro Helmholtz per la ricerca ambientale (UFZ) per il monitoraggio della siccità che fornisce quotidianamente informazioni sulle condizioni di umidità del suolo in Germania. Il servizio meteorologico tedesco (DWD) è responsabile di soddisfare le esigenze meteorologiche di tutti i settori economici e sociali in Germania. I suoi compiti si basano sull’informazione legale e sul mandato di ricerca, la legge sul servizio meteorologico tedesco.
In Italia esiste l’Osservatorio Siccità del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Bioeconomia (CNR-IBE) che fornisce servizi operativi per decisori, autorità di gestione dell’acqua e altre parti interessate. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è un ente pubblico di ricerca italiano soggetto alla vigilanza del Ministero della transizione ecologica, che pubblica report e bollettini sulla siccità in Italia. Inoltre, ci sono altre organizzazioni che si occupano della siccità: le autorità distrettuali di bacino, i consorzi di bonifica e il Centro euromediterraneo per il cambiamento climatico (CMCC).
In Spagna l’Osservatorio nazionale sulla siccità (ONS) mira a riunire tutte le amministrazioni idriche spagnole con competenze in materia idrica, per costituire un centro per la conoscenza, la previsione ed il monitoraggio degli effetti della siccità nel paese e per mitigarne le conseguenze in campo ambientale, sociale ed economico. L’Osservatorio dispone di un Comitato di esperti sulla siccità, che valuta la situazione di scarsità idrica e consiglia il Ministero sulle azioni da intraprendere per gestire la siccità.
Non esiste uno studio o un rapporto periodico che comprenda tutto il Belgio. Ci sono studi che sono stati fatti per regioni specifiche.
I piani di gestione della siccità danno un contributo decisivo a una gestione idrica efficace, efficiente e sostenibile e sono quindi parte integrante della politica idrica. Nel caso di Cipro, un paese afflitto da siccità frequenti e prolungate, politiche per affrontare e gestire efficacemente la siccità sono la parte più importante della politica idrica (Dipartimento per lo sviluppo dell’acqua, indici di siccità). I piani di gestione della siccità mirano alla quantificazione e alla diagnosi tempestiva della siccità, nonché alla gestione efficace e alla riduzione dei suoi effetti negativi.
L’organizzazione CzechGlobe sul sito web INTERSUCHO si occupa della maggior parte degli aspetti della siccità e del monitoraggio regolare dello sviluppo della siccità nella stagione di crescita e su scala annuale. I rapporti annuali regolari, i cosiddetti Blue Report, sono disponibili sul sito web del Ministero dell’agricoltura (eAGri), che contiene dati e informazioni sulla gestione dell’acqua nella Repubblica Ceca. Sul sito web del Ministero dell’ambiente vengono pubblicati regolarmente rapporti. Sono disponibili dati sullo stato del clima in un dato anno, sul verificarsi di siccità, sul sistema climatico locale relativamente alle dinamiche globali o sulle emissioni di gas serra. Rapporti annuali sono pubblicati da tutti gli istituti di ricerca pubblici e per tutti i progetti che trattano la siccità.
In Germania, il Centro Helmholtz per la ricerca ambientale (UFZ) per il monitoraggio della siccità fornisce informazioni quotidiane sulle condizioni di umidità del suolo in Germania. Si basa su simulazioni con il modello idrologico su mesoscala mHM sviluppato presso l’UFZ.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale pubblica il Bollettino Siccità che fornisce mappe mensili aggiornate dell’SPI, calcolate su scale temporali di 3, 6, 12 e 24 mesi su quattro aree: Italia, Europa, Bacino del Mediterraneo e area CADSES UE. Il calcolo dell’SPI si basa sui dati delle precipitazioni giornaliere del progetto “NCEP/DOE Reanalysis 1”, disponibili gratuitamente dal 1948 ad oggi.
Le precipitazioni in Europa non mostrano una tendenza significativa, né per i valori annuali né per quelli stagionali. C’è una variazione spaziale nelle tendenze in tutta Europa, anche se tale fenomeno non è trattato nel presente report.
Le temperature in Europa mostrano tendenze al riscaldamento a lungo termine dal 1979 sia per la media annuale che per quella stagionale, sebbene il tasso di variazione e il momento in cui emerge una chiara tendenza differiscono per i diversi periodi di tempo. La temperatura media annuale mostra che il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato per il set di dati ERA5, con oltre 1,2°C sopra la media, ma seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018. Secondo i dati ERA5, 11 dei 12 anni più caldi in Europa si sono verificati a partire dal 2000.
La scarsità d’acqua a Cipro è già aggravata dall’impatto del cambiamento climatico. L’effetto ha cominciato a farsi sentire già a partire dagli anni ’70, con un aumento della variabilità delle precipitazioni e della frequenza dei periodi di siccità. Analisi statistiche mostrano un calo del 20% delle precipitazioni medie annue dall’inizio degli anni ’70, rispetto ai dati di precipitazioni degli ultimi 100 anni. Mentre la precipitazione media annua su un periodo di 30 anni del secolo scorso (1901-30) ammonta a 559 mm, è scesa a soli 463 mm durante l’ultimo trentennio (1971-2000). Questa riduzione delle precipitazioni è stata accompagnata da un parallelo aumento della temperatura media, con un conseguente impatto negativo sull’evapotraspirazione in agricoltura (con un maggiore consumo idrico da parte delle colture).
L’area del Mediterraneo è considerata un hotspot per il cambiamento climatico. In Italia, a partire dagli anni ’80, si è iniziato a osservare una tendenza in aumento delle temperature medie annuali, concentrata soprattutto nella sola stagione estiva, che ha visto un allungamento della sua durata con un aumento delle ondate di caldo da maggio a ottobre. L’analisi dell’andamento storico delle precipitazioni mostra una maggiore variabilità, tipica di aree con un’orografia complessa come l’Italia, ma nel complesso non si osservano tendenze significative (ISPRA, 2013; Toreti et al., 2009).
L’acqua svolge un ruolo cruciale nella produzione alimentare e nell’agricoltura in generale. La ragione principale per l’uso dell’acqua nel settore agricolo è l’irrigazione delle colture. Sulla base della media annuale, l’agricoltura rappresenta il 59% del consumo totale di acqua in Europa, la maggior parte della quale viene utilizzata nei bacini meridionali, dove le precipitazioni e l’umidità del suolo non sono sufficienti per soddisfare il fabbisogno idrico delle colture e la produzione di alcune coltivazioni non sarebbe possibile senza irrigazione. L’irrigazione viene utilizzata anche per aumentare i raccolti. In generale, gli ortaggi e le altre colture che generano un elevato valore aggiunto lordo richiedono molta acqua.
Circa il 7-8% della superficie agricola totale in Europa è irrigata, raggiungendo il 15% nell’Europa meridionale (fonte: Eurostat). Sebbene questa sia solo una piccola parte, ogni anno circa il 40-45% del consumo totale di acqua in Europa è destinato all’irrigazione delle colture. L’irrigazione delle colture è particolarmente intensiva (80% del consumo totale di acqua nell’Europa meridionale) tra aprile e agosto, quando le colture crescono, le precipitazioni diminuiscono e l’evapotraspirazione aumenta.
L’Europa meridionale utilizza circa il 95% del volume totale di acqua di irrigazione a livello europeo (compresa la Turchia e i Balcani occidentali).
Il settore agricolo ha generato più valore aggiunto lordo (20%) nel 2017 rispetto al 1995. Tuttavia, c’è ancora spazio per migliorare l’efficienza dell’irrigazione. In molti casi, l’acqua viene estratta al di fuori dei corsi d’acqua e convogliata su lunghe distanze, attraverso canali aperti o tubazioni, per fornire acqua per l’irrigazione. Durante questo trasporto, una parte dell’acqua viene persa per evaporazione o per perdite nei sistemi di trasporto (con conseguente diminuzione dell’efficienza irrigua). Non sono disponibili dati completi per intraprendere una revisione dell’efficienza irrigua a scala europea, sebbene alcuni studi in letteratura suggeriscono un valore compreso tra il 50 e il 70% (Clemente et al., 2013; Baldock et al., 2000; Brouwer et al., 1989).
I modelli colturali determinano anche la quantità di acqua necessaria per l’irrigazione. Favorire i tipi di colture con un valore aggiunto lordo più elevato, ma che richiedono anche più acqua, come gli agrumi e le colture energetiche, mette sotto pressione le risorse idriche. Nei prossimi anni è prevedibile un leggero aumento del fabbisogno idrico per l’irrigazione (EEA, 2014a), associato a una diminuzione delle precipitazioni nell’Europa meridionale (EEA, 2015b) e all’allungamento della stagione termica.
Il massiccio sviluppo delle risorse idriche non convenzionali – ovvero la desalinizzazione (con una capacità installata nel 2016 di 80 milioni di metri cubi) e il riutilizzo delle acque reflue (21 milioni di metri cubi nel 2015) ‒ al fine di sostituire le acque sotterranee sovrasfruttate è ovviamente di cruciale importanza e impatto. Tuttavia, sono necessarie ulteriori misure per controllare il prelievo da pozzi privati, che per la sola irrigazione è stato stimato in 74 milioni di metri cubi (anno senza restrizioni di prelievo dovute alla siccità).
Gli agricoltori dipendono molto dal meteo per lo sviluppo delle loro attività. In linea di principio, questo non rappresenta un problema, perché le fluttuazioni dei raccolti dovute alle condizioni meteorologiche di solito si compensano nel corso degli anni. Tuttavia, a causa dell’estremo cambiamento strutturale dell’agricoltura, della globalizzazione dei mercati e della conseguente guerra dei prezzi, molte aziende agricole hanno lavorato per molti anni ai limiti della redditività.
Il settore agricolo è responsabile di oltre il 50% del consumo totale di acqua (ISTAT, 2019). Nel 2016 il 42,9% delle aziende agricole (572.000) era dotato di impianti di irrigazione, per una superficie complessiva di 4,1 milioni di ettari. Rispetto al 1982 il valore è aumentato del 4,2%. L’85,8% delle aziende agricole dotate di impianti irrigui ha effettivamente praticato l’irrigazione nel 2016, per una superficie totale di 2,5 milioni di ettari. In Italia, il 20,3% dei terreni agricoli è irrigato, una delle percentuali più alte tra i paesi dell’UE (ISTAT, 2019). Nel 2010 il volume totale di acqua irrigua è stato pari a 11.618 milioni di m3, pari a una media di 4.666 m3 per ettaro irrigato (ISTAT, 2014).
Secondo l’Indagine sulle aree coltivate e sui rendimenti del Ministero dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione (MAPA) nel 2018, la superficie irrigata ha raggiunto 3.774.286 ettari, 399.654 in più rispetto a dieci anni prima. Questo aumento è andato di pari passo con una tendenza alla diminuzione del consumo di acqua. Tra il 2008 e il 2012 il volume consumato dagli agricoltori è stato vicino o superiore a 16.000 ettometri cubi, mentre ora è inferiore a 15.000 ettometri, secondo le informazioni dell’Istituto nazionale di statistica. Il ministero dell’Agricoltura conferma lo stesso andamento. Nel 2002, il settore agricolo rappresentava l’80% dell’acqua totale consumata in Spagna. Oggi questa cifra è scesa a circa il 65%.
L’agricoltura è il settore che risentirà maggiormente dei cambiamenti climatici. Oltre all’aumento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni, un altro impatto negativo significativo è legato agli eventi piovosi che si verificheranno con maggiore intensità, causando danni diretti alle infrastrutture e alle colture e l’erosione degli strati più fertili del suolo.
L’incremento delle temperature aumenterà l’evapotraspirazione e di conseguenza il fabbisogno idrico delle colture, che in molti casi potrà essere soddisfatto solo attraverso l’irrigazione.
Poiché l’acqua/irrigazione è regolamentata a livello dei Länder, le sovvenzioni per il sostegno pubblico direttamente connesse alla gestione dell’acqua sono gestite a livello dei Länder. Alla fine del 2020 in Baviera, il programma di finanziamento del Ministero dell’ambiente per impianti innovativi di irrigazione ecocompatibile e su larga scala in agricoltura stava entrando nel seguente ciclo: il processo di candidatura a livello bavarese per un massimo di tre progetti pilota, la cui attuazione sarà sostenuta finanziariamente dal ministero.
In alcuni dei paesi del partenariato sono già predisposti programmi che supportano progetti e iniziative incentrati sulla buona gestione dell’acqua. In generale però, possiamo affermare che questi programmi sono piuttosto insoliti e si spera che in futuro aumento.
Il Vlaamse Landmaatschappij (VLM) ha un programma chiamato “Beheersovereenkomsten”, che
è principalmente dedicato alla qualità dell’acqua e alla conservazione della natura. Oltre a questo, c’è anche un progetto che fornisce una compensazione finanziaria per le misure adottate dagli agricoltori per la conservazione dell’acqua nei loro suoli, ma non è molto utilizzato.
Le Buone Condizioni Agricole e Ambientali sono un insieme di misure nell’ambito della Condizionalità del PSR, attraverso le quali gli agricoltori ricevono pagamenti diretti se rispettano queste condizioni.
In questa sezione è riportata una panoramica degli atti giuridici e dei regolamenti di base e più importanti relativi alla gestione dell’acqua e alle strategie nazionali nei paesi partner. Possiamo concludere che la maggior parte dei paesi partner ha già implementato strategie a sostegno del mantenimento dell’acqua nei suoli agricoli e queste strategie sono il punto di partenza per i passi successivi.
La natura fortemente frammentata della sfera politica belga ha portato a una rete complessa, interconnessa e dinamica di politiche e legislazioni. Per questo motivo, non esiste una politica/legislazione specifica che si occupi della siccità e della gestione delle acque. Ogni livello giurisdizionale attua politiche basate sulla propria discrezionalità e sui propri interessi.
Strategia nazionale di adattamento:
La Strategia nazionale di adattamento è stata adottata dalla Commissione nazionale per il clima nel dicembre 2010. Descrive i principali impatti dei cambiamenti climatici in Belgio e le misure di adattamento esistenti. Persegue 3 obiettivi principali:
Piano nazionale di adattamento:
Per fare ciò, la Strategia definisce una tabella di marcia per lo sviluppo di questo Piano nazionale per la fine del 2012. Poiché nel 2012 non erano disponibili tutte le informazioni necessarie per la sua redazione (analisi di impatto, progetti di piani di adeguamento regionali e federali) la finalizzazione è stata rinviata, il che ha anche permesso di tenere maggiormente conto della Strategia Europea di Adattamento.
Il Piano nazionale di adattamento, elaborato dal gruppo di lavoro “adattamento” della Commissione nazionale per il clima, è stato adottato il 19 aprile 2017 dalla Commissione nazionale per il clima.
In accordo con la decisione della Commissione Nazionale per il Clima del 27 giugno 2013, questo piano mira a:
La legislazione relativa alla gestione dell’acqua è piuttosto ampia a Cipro:
I piani di gestione della siccità mirano alla quantificazione e alla diagnosi tempestiva della siccità, nonché alla gestione efficace e alla riduzione dei suoi effetti negativi. Problemi di quantificazione della siccità riguardano:
Il contesto legislativo in Repubblica Ceca relativo all’acqua è il seguente:
Nel 2015, il governo ha adottato il cosiddetto Piano d’azione nazionale con misure di lotta contro la siccità/misure di adattamento. Questo materiale sembra essere passato da un elenco generale ad argomenti, passaggi e attività più specifici. La natura del piano è interdipartimentale, con decine di esperti e istituzioni che commentano la questione e presentano proposte, motivo per il quale le operazioni si svolgono a rilento.
In Germania, gli atti legislativi più importanti sono:
Non esiste una strategia nazionale specifica in Germania, ma è inclusa più o meno in modo prominente nel monitoraggio delle relazioni annuali sulla protezione del clima.
I principali atti legislativi che regolano l’acqua sono i seguenti:
Purtroppo, si può affermare che la gestione della siccità in Italia si è basata più sull’emergenza che sulla prevenzione. Uno dei primi strumenti legislativi è stato il DPCM n. 4 del marzo 1996, seguito dal Documento che il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha diffuso il 13 marzo 2007, al fine di affrontare il tema della siccità in Italia e adottare i successivi provvedimenti. Un altro passo importante è stato l’istituzione di un Comitato Nazionale per la lotta alla Siccità e alla Desertificazione, promosso dal Ministero dell’Ambiente nel 1999 sotto l’egida dell’UNCCD, con i relativi Piani d’Azione. Altri due importanti documenti sono stati la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio del 18 luglio 2007 e la Risoluzione del Parlamento Europeo del 9 ottobre 2008 sulla sfida della scarsità d’acqua e della siccità nell’UE. Recentemente il Ministero dell’Agricoltura è stato coinvolto in un Programma Internazionale lanciato dalla FAO, il Programma WASAG, volto ad affrontare il problema della scarsità d’acqua in agricoltura.
Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha avviato due iniziative per contrastare la siccità:
– Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (2014)
– Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (2018)
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) nel 2020 ha annunciato l’attuazione di una Strategia nazionale per il risparmio idrico e il dissesto idrogeologico.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha adottato nel 2019 il Piano Nazionale degli Interventi nel Settore Idrico – “Invasi”.
La Spagna è stata pioniera nella regolamentazione delle acque (Legge sull’acqua del 1879, Confederazioni idrografiche del 1926).
La principale legislazione sull’acqua attualmente in vigore in Spagna:
I piani e i programmi nazionali relativi al cambiamento climatico e alla siccità sviluppano diverse funzionalità. Si va dalla sfera consultiva per la valutazione e la pianificazione all’esistenza di piani quadro nazionali.
Esigenze di formazione per una migliore gestione dell’acqua
Ciascuno dei paesi partner differisce notevolmente nel livello dei programmi di gestione dell’acqua offerti. Alcuni dei paesi partner offrono già un sistema di programmi e materie che trattano questo problema, mentre altri paesi sono all’inizio e non includono la gestione dell’acqua nei loro curricula.
Non esistono corsi di formazione ufficiali o programmi di educazione specifici per la gestione dell’acqua. Possono far parte di corsi universitari.
Oltre a quanto sopra, il Dipartimento dell’Agricoltura (DoA) e altri dipartimenti del Ministero dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e dell’ambiente organizzano lezioni educative per gli agricoltori, relative alla gestione e al risparmio idrico. Un esempio è la partecipazione degli agricoltori alle misure 6.1 “Sostegno al primo insediamento di giovani agricoltori” e 4.1 “Investimenti che migliorano le prestazioni complessive e la redditività delle aziende agricole” del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Il DoA è obbligato a formare gli agricoltori che sono stati approvati in questi schemi.
A causa delle giurisdizioni fortemente divise e frammentate del Belgio, non esistono studi specifici che esaminino gli effetti della siccità a livello nazionale. Tuttavia, a livello comunale, provinciale e regionale, esistono studi che esaminano la siccità. Ad esempio, la regione delle Fiandre sta attualmente sviluppando uno studio, così come la provincia del Limburgo che ha già prodotto uno studio specifico sulla siccità per la sua zona (Meuris, 2020).
Tali studi possono essere eseguiti dall’organo giurisdizionale (comune, provincia o regione) per mezzo
di istituti, oppure possono venire delegate società private per permettere un’azione politica più accurata.
In effetti, le aziende idriche e delle acque reflue conducono i propri studi sulla gestione dell’acqua e su come
è influenzata da fenomeni di siccità passati, presenti e future.
Oltre a questo, anche i dipartimenti federali del Belgio lavorano su questa problematica, in particolare
il Dipartimento dell’Ambiente, responsabile della pubblicazione del rapporto ambientale annuale in cui stanno aumentando i contenuti relativi alla siccità e alla gestione delle acque.
Infine, ci sono anche diverse ONG che lavorano a fianco di questi organismi governativi su studi relativi alla siccità, ricevendo aiuti finanziari o lavorando insieme a esperti governativi (Meuris, 2020).
Le linee di ricerca affrontate nel corso del tempo dalla sezione Risorse Naturali e Ambiente dell’ARI (sezione Risorse Naturali e Ambiente, riguardano l’irrigazione e la fertilizzazione delle colture, la fertilità del suolo, l’applicazione di nuove tecnologie nelle serre, l’utilizzo delle acque reflue trattate per l’irrigazione e l’utilizzo delle energie rinnovabili in agricoltura. I metodi e le tecniche promosse nel campo dell’irrigazione e della fertilizzazione sono le più ampiamente applicate da parte degli agricoltori. I risultati dell’irrigazione in deficit sono particolarmente utili nei periodi di siccità quando l’irrigazione deve essere limitata. In particolare, i dati di ricerca a lungo termine hanno consentito l’accettazione del riutilizzo delle acque reflue trattate per l’irrigazione, e hanno anche costituito la base per il quadro legislativo.
Una parte importante del lavoro di ricerca viene svolta nell’ambito di programmi competitivi (partner o capofila) di varie agenzie di finanziamento, come l’Unione europea, la Fondazione per la ricerca e l’innovazione di Cipro.
L’ARI ha sviluppato uno strumento online per il calcolo del fabbisogno idrico mensile per località e coltura a Cipro (sezione Risorse naturali e ambiente, n.d.). Lo strumento ARI ad accesso libero facilita l’uso sostenibile dell’acqua da parte degli agricoltori prendendo decisioni valide sulla programmazione dell’irrigazione. In questo senso, è possibile mitigare lo stress da siccità e ridurre gli impatti sulla produttività delle colture dei cambiamenti climatici.
I progetti di ricerca incentrati sul problema della siccità possono essere trovati sul sito web specializzato inserendo la parola chiave “siccità”. Nell’elenco si trovano ben 86 progetti che trattano problematiche di risorse idriche, gestione dell’acqua e siccità. Di seguito una selezione dei più rilevanti:
Sei organizzazioni della ricerca sul clima e della comunicazione sul clima basata sulla scienza – German Climate Consortium, German Meteorological Society, German Weather Service, Extreme Weather Congress Hamburg, Helmholtz Climate Initiative, klimafakten.de – hanno riassunto le scoperte scientifiche più importanti sul cambiamento climatico. Il fact paper con quattro capitoli conferma che l’attuale riscaldamento globale di circa 1°C è un dato di fatto e l’attività umana è la ragione principale.
Nonostante 30 anni di politica climatica internazionale, sempre più gas serra continuano ad accumularsi nell’atmosfera e ad intensificare i cambiamenti climatici, e anche il recente lockdown dovuto alla pandemia non ha cambiato questo. Sono necessari cambiamenti strutturali durevoli e profondi in tutti i settori della società, dal sistema energetico all’uso del suolo e alle infrastrutture, come delineato nella relazione speciale del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici sul riscaldamento globale. Più tardi iniziano questi cambiamenti, più difficile sarà rallentare il cambiamento climatico ed evitare cambiamenti irreversibili. I massicci finanziamenti che devono essere investiti per affrontare la crisi dovuta alla pandemia sono un’opportunità per iniziare subito questi cambiamenti strutturali.
Il sistema universitario italiano è per lo più basato su università multidisciplinari (a differenza, ad esempio, del sistema olandese, con Università specializzate per ogni argomento), per questo motivo i ricercatori dei settori citati sono presenti in quasi tutte le istituzioni del Paese.
I ricercatori del settore sono attivi in molteplici associazioni scientifiche, ovvero:
Tutte le associazioni hanno tenuto convegni nazionali in cui i problemi legati alla siccità sono considerati uno dei temi principali.
I principali convegni accademici che si occupano di irrigazione possono essere considerati:
Nelle Fiandre esiste un programma chiamato Water-Land-Schap che mira a risolvere problemi idrici nelle aree rurali in stretta collaborazione con agricoltori, imprese, residenti e gestori del paesaggio. Il risultato previsto del programma è ottenere un’agricoltura più forte, un approvvigionamento idrico sostenibile, una buona qualità dell’acqua, una raccolta dell’acqua in eccesso sia nell’ambiente costruito che nei sistemi naturali e un paesaggio più resiliente.
Nel Waasland, nelle Fiandre orientali, il progetto “Barbierbeek connects” mira a creare zone cuscinetto lungo il Barbierbeek lavorando insieme agli agricoltori e trovando soluzioni ai loro problemi nella gestione dell’acqua.
Serre MED. L’obiettivo era migliorare le capacità di eco-innovazione degli attori pubblici e privati nel settore delle serre attraverso una cooperazione transnazionale più forte, il trasferimento di conoscenze e reti migliori tra enti di ricerca, imprese, autorità pubbliche e società civili.
ORGANIKO LIFE +. Il progetto ha avuto una durata di 4 anni (2015-2019). L’obiettivo del progetto era dimostrare i vantaggi comparativi dell’agricoltura e dei prodotti biologici rispetto a quelli convenzionali utilizzando indicatori di efficienza di mitigazione dei cambiamenti climatici, qualità agronomica e ambientale, riduzione dell’esposizione dei bambini ai pesticidi nella dieta e promozione di un’alimentazione sana per una migliore salute dei bambini.
Adapt2Change LIFE+. Adattare la produzione agricola ai cambiamenti climatici e all’approvvigionamento idrico limitato. Il progetto è iniziato nel 2010 con una durata di 72 mesi. Gli obiettivi principali erano ridurre al minimo l’uso di acqua dolce per la produzione agricola e introdurre il metodo di riuso dell’acqua in un sistema serra chiuso.
ERANETMED- CrITERIA. Mirato ad assistere le organizzazioni di gestione delle risorse idriche e gli utenti dell’acqua nel processo decisionale quando si affronta la scarsità d’acqua, i cambiamenti climatici e l’inquinamento dell’acqua.
SWOSOIP. Sistema di irrigazione intelligente per ottimizzare il processo di irrigazione. Il progetto di ricerca, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea, riguarda la realizzazione di un “contatore” dell’acqua intelligente che riceverà i dati dai satelliti per l’irrigazione automatica di alcune colture e sarà svolto nell’area di Achelia a Paphos.
Ci sono molti progetti rilevanti incentrati su una migliore gestione dell’acqua in agricoltura:
Come riportato in “Istituzioni, livelli, corsi che si occupano di gestione dell’acqua”, ci sono diversi progetti in corso sulla gestione dell’acqua in agricoltura, come l’Osservatorio nazionale sull’irrigazione, il Centro nazionale per le tecnologie dell’irrigazione (CENTER) o il Sistema informativo agroclimatico per l’irrigazione (SIAR).
Sfide e prospettive future di cambiamenti per gli agricoltori
L’agricoltore ha un ruolo molto più importante di quello che in genere gli viene attribuito nella lotta alla siccità. Le principali sfide per gli agricoltori sono:
Gli agricoltori devono affrontare le sfide portate dai cambiamenti climatici. È vero che in alcune circostanze
ci potranno essere degli impatti positivi, ma complessivamente gli impatti negativi saranno prevalenti.
Il cambiamento climatico porta con sé il rischio crescente di perdite nel rendimento delle coltivazioni dovute
a stress da siccità o eventi estremi come tempeste, forti piogge, grandine e inondazioni.
In futuro la siccità, se non adeguatamente affrontata, potrebbe causare disordini sociali e instabilità politica, oltre a portare gravi problemi economici alle comunità rurali, ma non solo in queste.
In uno scenario climatico di aumento della temperatura fino a 3°C entro il 2100, viene stimato che le perdite economiche dovute alla siccità potrebbero essere cinque volte maggiori rispetto a quelle attuali (Cammalleri et al., 2020). Considerando le perdite in termini di servizi ecosistemici, difficili da monetizzare, le perdite potrebbero essere ancora maggiori.
In sintesi, è possibile affermare che una grande sfida per gli stati e per gli agricoltori sarà quella di valutare costi
e benefici sia delle funzioni produttive (rendimento delle colture) sia delle funzioni non produttive (qualità del suolo
e dell’acqua, resilienza a siccità e inondazioni), soprattutto in una prospettiva di lungo termine. Sebbene la produzione (materie prime, cibo, energia, legno…) rimane una funzione fondamentale, l’agricoltura deve anche garantire altri servizi ecosistemici come la preservazione della biodiversità, la protezione del suolo e delle acque e la resilienza alla siccità. Al momento gli sforzi si concentrano principalmente sugli aspetti produttivi, e di conseguenza le condizioni del suolo, della vegetazione e dell’approvvigionamento idrico sono per lo più insostenibili. Tuttavia, non è nemmeno possibile concentrarsi unilateralmente solo sulle funzioni non produttive, perché così l’agricoltura europea perderebbe competitività.
Il progetto AGRIWATER è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea, con il numero di riferimento 2020-1-CZ01-KA204-078212. Il contenuto di questo sito web riflette solo le opinioni degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni in esso contenute.
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